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13 novembre 2024 * S. Omobono
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Lamera ingresso cappella particolareDon Lamera ricordato il primo giugno
Carissimi tutti, è da tempo che non ci sentiamo, però, a nome di san Giuseppe devo dire che egli assieme alla sua Sposa SS.ma saluta, benedice e intercede per tutti noi.
Che dirvi?
Per la situazione che stiamo vivendo, come è ovvio, nessuna iniziativa e nessuna attività formativa è stata svolta e si svolge sia nel santuario che nell’oasi. È stata solo ripresa, come ovunque, la celebrazione della messa festiva e quella del mercoledì.
Però, a dir la verità, c’è stata una significativa celebrazione svolta il primo giugno. Si tratta della celebrazione annuale per fare memoria dell’indimenticabile don Stefano Lamera, quest’anno in occasione della ventiduesima ricorrenza avvenuta per il suo transito da questo mondo alla vita eterna.

Pur senza alcuna ufficiale pubblicità, ho deciso come sempre di celebrare e, attraverso un semplice “passa parola”, abbiamo avuto una partecipazione tale che ha riempito i tutti posti disponibili della chiesa, una partecipazione che ha superato perfino quella degli scorsi ultimi anni. Il fatto ha veramente sorpreso e stupito i presenti. Del resto, era più che mai doveroso. Se esiste il santuario con l’annessa opera lo è per la intuizione profetica di don Stefano Lamera, ben illuminato dall’Alto.

A questo punto, in memoria di chi era presente quella volta ed oggi a edificazione di tutti, mi piace riportare le parole da lui dette il 6 giugno 1992, nell’incontro svolto in sala e diretto ai responsabili dell’ISF, ma vale per tutti.

Ecco tra altre alcune sue parole: “Bisogna ritornare a ricomporre l’Istituto proprio in questa cara terra che è stata sovra benedetta per il Santuario di Loreto, la casa madre, e per san Giuseppe che ha voluto donarci una presenza specialissima, l’ha donata qui.

Questi sono segni di Dio, sono discorsi di Dio, che però non sono stati ancora recepiti sino in fondo, neppure da voi, perché volentieri venite al santuario di san Giuseppe quando c’è qualche funzione ma poi… chi se ne interessa?

Avete tutt’altro da fare, certo!

Ma san Giuseppe vi ha regalato una sua casa, volete prenderne cura, e lavorarci un po’ tutti dentro, ed essere contenti di fare qualche cosa per questa casa di san Giuseppe che è fatta a tutto l’Istituto del mondo e non solo d’Italia?

Vedete, queste cose desideravo dirvi molto confidenzialmente e per questo sono contento. Ricordate i primi tempi, quando si andava a Loreto e si era un cuor solo e un’anima sola.

Adesso che san Giuseppe ci ha dato una casa, quasi, quasi… (Io capisco che per “capire” il dono ci vorrà un po’ di tempo) non mi stupisco se al principio hanno fatto contro.

Io stesso ho chiesto più di un mese di tempo a pregare, prima di prendere questo luogo. Ho pregato e ho capito che era san Giuseppe a volerci bene e che, per riconoscenza, veniva ad offrirci tutto questo, dove egli farà il capo famiglia.

Allora, ogni volta che avete delle difficoltà, venite dal capo famiglia e provvederà come ha provveduto per Gesù e Maria.

Chi ha fastidi di famiglia deve venire qui, da san Giuseppe, se li vuole risolvere.

Questo è nel disegno di Dio il quale, nelle difficoltà della Santa Famiglia, si è rivolto sempre a Giuseppe. La Madonna da sola non basta per le difficoltà di famiglia”.

Lasciandovi riflettere sui suesposti pensieri, vi saluto.

Spicello 11 giugno 2020

                                                                                     Sac. Cesare Ferri, rettore

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davanti al Padre,

dal quale ogni paternità
nei cieli e sulla terra." (Ef. 3,14-15)

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