Omelia delle domeniche e feste Anno A
"Vieni al Padre, fonte di Misericordia"
7 dicembre 2025 * S. Ambrogio vescovo
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Santa Famiglia
Testi liturgici: Sir 3,3-7.14-17; Col 3,12-21; Mt 2,13-15.19-23
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Oggi siamo esortati a riflettere facendo un confronto. Un confronto tra lo stile di vita vissuto nelle nostre famiglie con quello vissuto nella Santa Famiglia di Nazaret, aiutati dalle letture ascoltate.
Cosa ci ha detto la prima lettura?
In altre parole ha voluto dirci che, se da una parte è vero che non tutti siamo genitori, dall’altra è verissimo che tutti siamo figli.
Ed ecco allora la domanda: qual è il vero comportamento di chi è figlio?

Già nelle legge di Mosè vi era il comandamento che aveva come oggetto quello di “onorare” il padre e la madre.

L’onore nel linguaggio biblico non è qualcosa di astratto, come può avvenire quando, per onorare la patria, innalziamo la bandiera.

Onorare il padre e la madre, invece, vuol dire che siamo capaci di dare loro il giusto peso riconoscendo il ruolo che loro compete, e quindi li sappiamo tenere nella giusta considerazione.

Purtroppo nel mondo in cui viviamo, per il fatto che ci vuole tutti e sempre produttivi, la vecchiaia non avrebbe più senso, perché non produce nulla, anzi è un peso. Ciò premesso, allora, si può ben togliere la vita ai vecchi.

Per il Signore, invece, la vecchiaia dei genitori deve diventare l’occasione per un di più di attenzione e di amore, divenendo comprensivi verso di loro, anche se “perdessero il senno”. Il Signore ci assicura che tutto torna a nostro vantaggio, e ne fa anche una elencazione.

Poi aggiunge che tutte le attenzioni verso di loro, serviranno per il perdono dei nostri peccati, e per avere benedizioni sulla casa.

Cosa ci ha detto la seconda lettura?

Essa pure contiene un elenco di esortazioni e comportamenti. Se questi sono ben compresi e vissuti, trasformerebbero talmente le nostre famiglie da farle divenire una specie di anticamere del paradiso.

Nella elencazione, troviamo una parola che a noi potrebbe sembrare strana perché, a nostro modo di vedere, non corrisponderebbe a quello che pensiamo.

La parola è “sopportazione”: “Sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro”.

Purtroppo, se esortassimo due sposi a sopportarsi vicendevolmente, potrebbero rispondere che, mettendola su questo piano, non vi sarebbe più il vero amore. Invece il vero amore è proprio qui.

Tutto sta a comprendere cosa significhi il vocabolo “sopportare”.

Significa: “so-portare”. Significa la capacità di riuscire a portare l’altro sulle proprie spalle, e quindi avere la capacità di capirlo, di aiutarlo, di sostenerlo nelle difficoltà, di aiutarlo per non farlo inciampare e cadere, dandogli così la possibilità di continuare ad andare avanti senza paura e senza scoraggiamenti. Ditemi se questo non è vero amore!

E il Vangelo cosa ci ha detto?

Ci ha detto che in ogni famiglia non mancano le prove, come ci sono state nella Santa Famiglia, una delle quali è stata quella di dover fuggire: “Alzati, prendi con te il bambino e fuggi in Egitto”.

Questo ci invita a riflettere anche su altri versanti della nostra vita. Anche noi, in certe situazioni, dobbiamo fuggire.

Ma cosa significa, in questo caso, fuggire?

È il proposito che diciamo quando andiamo a confessarci, espresso l’Atto di dolore: “Propongo di fuggire le occasioni prossime di peccato”.

Si tratta di fuggire da quelle occasioni che, se praticate, ci allontanano dal Signore e ci inducono a peccare.

Ecco solo due esempi, perché la lista potrebbe allungarsi di molto.

Voglio continuare ad aver stima delle persone, amarle, sopportarle, comprenderle, aiutarle nelle loro varie difficoltà?

Devo fuggire da quelle altre persone che non amano, che hanno tutto da criticare, che sanno solo invidiare, che non sanno fare altro che maldicenze.

Voglio vivere nella purezza e castità del corpo?

Devo evitare di guardare e soffermarmi su tutto quello che incita alla pornografia, e da quelle persone che, con le loro parole e i loro discorsi, sembra proprio che non abbiano altro argomento se non quello del sesso.

Signore, aiutami a fuggire da ogni occasione di peccato!

Sac. Cesare Ferri rettore del Santuario di San Giuseppe in Spicello

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"... io piego le ginocchia
davanti al Padre,

dal quale ogni paternità
nei cieli e sulla terra." (Ef. 3,14-15)

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