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“L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore”, così ha cantato Maria.
Così dovremmo cantare anche noi, tutti i giorni della vita, tanto più in questo giorno, nel quale esaltiamo la Vergine Maria assunta in cielo in anima e corpo.
Purtroppo, se ci rivolgessimo a coloro che incontriamo, ivi compresi i buoni cristiani, e domandassimo quale festa si celebra oggi, la quasi totalità direbbe che è il “ferragosto”.
Il “ferragosto”, in effetti, non ha niente a che vedere con la fede e con la liturgia che stiamo celebrando. All’origine, questa giornata era nata come festa pagana (che forse per molti non lo è anche oggi?), una festa celebrata al tempo dei romani. Era il giorno in cui ricordavano il loro capo civile: Cesare Augusto, come a dire: “Oggi riposiamo e facciamo festa ad Augusto”.
Tutt’altra cosa, invece, è l’Assunzione della Vergine Maria in cielo.
Sin dal primo secolo i cristiani, profondamente convinti, hanno festeggiato tale ricorrenza, anche se non vi era stato un pronunciamento ufficiale ed una definizione dogmatica da parte della Chiesa.
Questa definizione è avvenuta solo nel 1950, per opera del Papa Pio XII, il quale, a sua volta, è stato sollecitato a compiere il gesto anche da un episodio.
Di quale episodio si tratta?
Si tratta dell’apparizione della Madonna a Bruno Cornacchiola, avvenuta il 12 aprile 1947 in Roma, alle Tre Fontane, dove poi sorgerà il santuario denominato: “Santuario della Vergine della Rivelazione”.
Bruno Cornacchiola era un ardente e tenace persecutore della Chiesa cattolica; la Madonna lo invita a rientrare nella Chiesa stessa e lui subito rinnega le sue convinzioni sbagliate e vi rientra.
Ebbene, tra le altre cose, la Madonna gli rivela anche il fatto della sua Assunzione con queste parole: “Il mio corpo non poteva marcire e non marcì, da mio Figlio e dagli angeli fui portata in cielo”.
Il Papa Pio XII è informato dei fatti, non mette in dubbio l’apparizione ed il 5 ottobre dello stesso anno, in Piazza San Pietro, benedice una statua a grandezza naturale che oggi si venera, appunto, nel citato santuario delle tre Fontane.
Maria, dunque, è passata per la morte, ma il suo corpo non ha subito la corruzione. Ella non ha dovuto attendere la fine dei tempi per avere la redenzione corporea, anche perché il peccato non ha mai offuscato la sua anima.
La cosa è così espressa nel Catechismo della Chiesa cattolica: “L’immacolata vergine, preservata immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la sua anima, e dal Signore esaltata come la Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, il Signore dei dominanti, il vincitore del peccato e della morte”.
Dopo tutto questo, quale messaggio è oggi rivelato a noi?
Ci viene detto che ella per noi è un segno di “consolazione e di sicura speranza”.
In che senso?
Se da una parte è Madre, ne segue che certamente ci “ama teneramente”, come e più di ogni madre terrena; se dall’altra è Regina, ne segue che ha in mano, diciamo così, un grande potere e quindi tutto può ottenere dal Signore.
Ciò ammesso, ed anche fermamente creduto, se ci affidiamo a lei di che cosa dobbiamo avere paura?
Sì, o Maria, consolaci sempre nelle nostre tribolazioni, aiutaci sempre a credere e sperare nell’immancabile aiuto del Signore.
Sac. Cesare Ferri rettore Santuario San Giuseppe in Spicello