Omelia delle domeniche e feste Anno A
"Vieni al Padre, fonte di Misericordia"
8 dicembre 2025 * Immacolata Concezione
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Pasqua di RisurrezioneTesti liturgici: At 10,37-43; Sl 117; Col 3,1-4; Gv 20, 1-9
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Oggi, incontrandoci e salutandoci, siamo soliti augurare “Buona Pasqua”.
L’espressione dice, ma per chi si dichiara cristiano, non dice compiutamente tutto. Più precisamente dovremmo dire: “Buona Pasqua di Risurrezione”.
Cosa vuol dire “Pasqua”, e cosa vuol dire “Pasqua di Risurrezione”?
“Pasqua” significa “passaggio”. Ma di quale passaggio si tratta?
Potrei augurare, ad esempio, una “buona pasqua di fiume”. Nel caso, significherebbe un “buon passaggio attraverso il ponte del medesimo”, per raggiungere l’altra sponda.
Quello che, invece, ci auguriamo oggi è: “Buona Pasqua di Risurrezione”.
Di quale passaggio, allora, si tratta?
Si tratta della pasqua di Gesù Cristo, cioè del suo passaggio dal chiuso del sepolcro, all’aria aperta; dal buio della tomba, alla luce del sole; dalla morte, ad una nuova vita; dalla corruzione del sepolcro, ad una vita immortale.
Ma non si ferma qui perché, se è un augurio, deve avere una relazione anche per noi.
Pertanto, a quella di Gesù, deve corrispondere la nostra pasqua.
Essa, nella nostra vita, è il passaggio dalla morte del peccato alla vita di grazia in Dio, da una vita cristiana mediocre ad una vita più fervorosa, dalla tristezza e rassegnazione per le varie situazioni, ad una maggiore serenità in un pieno abbandono in Dio, e così via.
Questo è già avvenuto, nel giorno del nostro Battesimo.
Purtroppo, considerato che spesso ricadiamo nel peccato, la pasqua consiste nel pentimento e nella confessione sacramentale.
È proprio quello che ci ha detto Paolo, nella sua esortazione ascoltata: “Cercate le cose di lassù, dove è Cristo; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra”.
A questo punto e a tal proposito, senza aggiungere altro, desidero riportare le parole che Papa Francesco ha pronunciato nel messaggio pasquale, da Piazza San Pietro, nel suo primo anno di pontificato.
Egli testualmente ha detto: “Con grande gioia oggi risuona questo annuncio: Cristo è risorto!
Non sei più sotto il dominio del peccato, del male! Ha vinto l’amore, ha vinto la misericordia!
L’amore di Dio è più forte del male e della stessa morte; l’amore di Dio può trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro cuore.
La forza della Risurrezione, questo passaggio dalla schiavitù del male alla libertà del bene, deve attuarsi negli spazi concreti della nostra esistenza, della nostra vita di ogni giorno.
Quanti deserti, anche oggi, l’essere umano deve attraversare!
Soprattutto il deserto che c’è dentro di lui, quando manca l’amore di Dio e per il prossimo, quando manca la consapevolezza di essere custode di tutto ciò che il Creatore ci ha donato e ci dona.
Accogliamo la grazia della Risurrezione di Cristo!
Lasciamoci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciamoci amare da Gesù, lasciamo che la potenza del suo amore trasformi anche la nostra vita; e diventiamo strumenti di questa misericordia, canali attraverso i quali Dio possa irrigare la terra, custodire tutto il creato e far fiorire giustizia e pace”.
Sac. Cesare Ferri rettore Santuario San Giuseppe in Spicello

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"... io piego le ginocchia
davanti al Padre,

dal quale ogni paternità
nei cieli e sulla terra." (Ef. 3,14-15)

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