Riflessioni di don Ferri in esercizi
"Vieni al Padre, fonte di Misericordia"
19 maggio 2024 * S. Crispino da Viterbo
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AnnunciazioneEsercizi Spirituali 2012
Rilessione dettata a famiglie su tema mariano
a San Giovanni Rotondo 23-25 novembre
da don Cesare Ferri, rettore Santuario San Giuseppe in Spicello
Prima riflessione
ANNUNCIO a MARIA
Per il documento: clicca qui
    Più che l’annunzio di un fatto, si tratta di una proposta, di una chiamata, di una vocazione, per una missione.
Cosa è la vocazione? E, poi, cosa è la missione?
La vocazione è la conseguenza di uno sguardo amoroso di Dio che, nel suo disegno di salvezza, sceglie una persona per affidarle una missione, rimanendo in attesa della risposta.
Nessuno di noi è stato escluso da tale sguardo di amore. Esso si sviluppa in varie fasi e ci pone in uno stato di vita. Come nostra risposta e per la missione affidataci, si sviluppa ogni giorno.

Facciamo una carrellata su queste chiamate ai diversi stati di vita.
Prima vocazione: quella alla vita naturale, di cui i genitori sono strumenti nelle mani Dio.
Essi non hanno il potere assoluto sulla vita, non ne sono i padroni. Quanti desiderano un figlio e non arriva! Quanti sposi cercano di forzare la mano di Dio con metodi non del tutto morali! Se nel suo disegno non c’è questa chiamata?
Quanti genitori, purtroppo, non lo vogliono o se ne disfanno! Rovinano un piano imperscrutabile di Dio. Cosa sanno di quello che Dio avrebbe svolto, con quella creatura, per il bene dell’umanità?
Seconda Vocazione: quella alla vita soprannaturale, che per noi cristiani avviene attraverso il Battesimo, per raggiungere una vita di santità e per una missione a vantaggio del suo regno.
Quante responsabilità, anche su questo fronte, per non crescere nella fede e nella formazione cristiana e per non aiutare gli altri a crescere!
Terza vocazione: quella alla vita matrimoniale o quella alla verginità o celibato per il Regno.
Con quanta superficialità, purtroppo, non si è in ascolto di questo tipo di chiamata, con il rischio di imboccare la strada in maniera sbagliata!
Quarta vocazione: quella alla vita consacrata attraverso i voti con i quali il Signore dona un “di più” su quella battesimale e su quella degli altri stati di vita.
Queste vocazioni elencate pongono in uno stato di vita permanente. Una volta detto “sì” vale per sempre.
Per cui, in ogni stato di vita c’è da pronunciare anche un “sì” quotidiano, da saper cogliere, comprendere e mettere in pratica: cosa vuole il Signore da me in questo momento?
La risposta che riepiloga quanto detto è: fare tutto per amore.
Infatti, il valore dell’azione non si misura dalla sua importanza e risonanza, ma dal grado di amore con cui si compie.
Maria è la figura di colei che pienamente, vive e mette in pratica la sua vocazione, tenuto anche presente che è l’unica a vivere contemporaneamente la verginità e il matrimonio: due stati di vita non capiti, tanto che la verginità è disprezzata e la maternità banalizzata.
In che modo Maria vive queste vocazioni?
Esaminiamo il testo, per imparare a fare altrettanto.
C’è un tempo iniziale e preparatorio per comprendere e, alla fine, senza aver pienamente compreso, c’è l’adesione totale alla chiamata con le parole: “Eccomi, sono a disposizione. Aderisco pienamente alla proposta”.
Vediamo come si svolge questo percorso, cosa che vale anche per noi, per capire cosa ogni giorno ci chiede il Signore.
C’è l’angelo, quale messaggero della volontà di Dio.
Ognuno di noi ha il suo angelo invisibile che custodisce e suggerisce, con ispirazioni, la volontà di Dio. Non solo la persona, ma anche ogni comunità ha il suo angelo custode.
Nei fatti straordinari, come questo, prende il nome di arcangelo.
Ogni messaggero è sempre incaricato a portare liete notizie. Quale maggiore lieta notizia l’angelo Gabriele poteva portare, presentandosi a Maria?
Ci sono anche gli angeli visibili: sono quelle persone che il Signore ci ha messo accanto.
Dovremmo imparare ad ascoltare di più anche il messaggio dei nostri angeli visibili per capire cosa ci chiede il Signore, a cominciare da quello che ci ha messo maggiormente accanto, marito o moglie, con cui bisogna dialogare, come c’è stato dialogo tra l’angelo e Maria.
Come si svolge il dialogo di Maria?
Comincia con il saluto e un complimento: “piena di grazia” (amata, vezzeggiata, favorita, oggetto di tutto l’amore di Dio). Il complimento serve per aggraziarsi l’altro quale premessa per un sincero dialogo.
È chiaro, non tutto facilmente si comprende subito. Ed infatti: “Come è possibile, per il fatto che ho votato la mia verginità?”. Come a voler dire: “Se il Signore mi chiede questo, come è possibile conciliarlo con l’altro stato di vita, pure chiesto dal Signore?”.
Viene da pensare alla situazione analoga di Abramo.
Quale insegnamento anche per noi!
Quante volte ci troviamo in situazioni umanamente inspiegabili e impossibili da realizzarsi. Il Signore dice anche a noi: “Tutto è possibile a Dio”.
Quante prove e sofferenze non meritate! Il Signore dice ancora: “Non temete, io sono con voi”.
Quante insinuazioni, cattiverie, calunnie. Il Signore dice: “Io sono la Verità” e la verità, prima o poi, viene a galla.
Rassegnarsi, allora, in situazioni simili?
Sarebbe un fatto negativo. Bisogna passare all’accettazione. Essa sta nel mettersi con fiducia nelle mani di Dio, perché lui possa liberamente agire secondo il suo disegno, per il nostro vero bene, unitamente a noi, chiamati a svolgere la nostra parte.
C’è da fare un altro passo avanti.
Non solo accettare ma anche aderire. Dal testo originale risulta che Maria non solo ha detto “sono a tua disposizione”, ma “mi auguro proprio che avvenga come hai detto”.
Non so se noi sempre riusciamo a giungere tale livello, ma, per lo meno, ci sia l’accettazione, in quanto non dubitiamo che Dio ci voglia bene.
C’è proprio da imitare Maria il cui atteggiamento di fondo, per tutta la vita, è stato di “serbare, meditando nel suo cuore” parole e avvenimenti di ogni giorno.
È il compito di ognuno per fare bene questo corso di esercizi spirituali.

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"... io piego le ginocchia
davanti al Padre,

dal quale ogni paternità
nei cieli e sulla terra." (Ef. 3,14-15)

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