Formazione da fonti esterne
"Vieni al Padre, fonte di Misericordia"
19 aprile 2024 * S. Leone IX papa
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0001b esterniVeduta panoramica del Santuario San Giuseppe di Spicello  "Fermatevi e sappiate che Io sono Dio"

                                             (Salmo 46,11)

   Sul terzo comandamento e sul significato del riposo cristiano facciamo sicuramente un po di confusione. "Ricordati di santificare le feste" annuncia il terzo comandamento, facendo eco non solo alle meraviglie che Dio compie per il suo popolo ma anche al tempo necessario per poterle contemplare. Lo sguardo della contemplazione è qualcosa di cui non siamo abituati sempre presi dal correre esistenziale e dalla frenesia della produttività e del consumo.

   Schiavi di bisogni auto-indotti e auto-costruiti più che subiti! Lo sguardo, così necessario per conoscere un volto ed il Volto per eccellenza, necessità di tempo, attenzione, concentrazione e silenzio. Se c'è un peccato dell'umanità è quello della dissipazione e dello stordimento. Una forma di obnubilamento costante dalla necessità dello Sguardo e del fermarsi. Fermarsi, contemplare, verificarsi davanti all'amore di Dio fa tremare di paura e di smarrimento e così l'alienazione nel lavoro, frutto del calvinismo meritocratico della produttività, prende il sopravvento. I grandi "lavoratori", cioè i grandi fuggitivi, pongono la stima di se stessi nel lavoro:

   Lavoro dunque sono! Sicuramente, a tal riguardo una delle conquiste più incivili dell'umanità è quella di legittimare come normale il lavoro domenicale; vedere, fare, comprare, frequentare i nuovi templi della commercialità, osannare la squadra del cuore nelle liturgie di massa sportive. Ignoranza che genera ignoranza; vuoto che genera vuoto, nulla coperto da valore. L'uomo è religioso nell'essere e se Dio viene tolto dal suo sguardo, viene tolto anche l'uomo, viene tolto il suo guardar-si. Ma non vi è solo lo "stordimento"pagano" ma anche quello spirituale! Calvino ha colpito anche lì, la "produzione" delle cose del Regno inganna molti... in modo particolare gli addetti ai lavori. Certo c'è una differenza qualitativa infinita tra frequentare in lungo e largo l'Ikea e quello di lavorare in Parrocchia... ma quante fughe dallo "sguardo" si fanno con la scusa dello spirituale? Non c'è stordimento più sottile di quello che giustifica la nostra coscienza. L'intervento sulla castità del s. Padre, ovviamente e naturalmente travisato dalla maggior parte dei mass-media e con commenti di giornalisti e forumisti in internet che allarmano per ignoranza, non era altro che il riprendere, nella sfera preziosa e delicata dell'affettività, l'invito che Dio ci fa con il salmo e cioè il "Fermarsi davanti a Lui", davanti a noi stessi, davanti al volto che la provvidenza ci mette innanzi. "Fermatevi e sappiate che Io sono Dio!". Il testo latino ha "vacate et videte"... cioè prendetevi una vacanza dalle occupazioni ordinarie; fermatevi, ascoltatemi, ascoltatevi, ascoltate la mia Parola, siate Chiesa! La vacanza per il cristiano, giovane o adulto che sia, si fonda qui: tempo per Dio, tempo per se stessi, tempo per l'essenziale, tempo per la Chiesa, tempo per la meditazione, tempo per lo Spirito, tempo per la preghiera, tempo per il silenzio. Lo sguardo degli innamorati rende il tempo un non-tempo; questa è l'essenza della vacanza. Ecco perché il riposo cristiano è una atto estetico in quanto genera bellezza; rende più bello il mondo e la storia; anzi paradossalmente è questo riposo che fa storia, perché nel tempo ordinario del riposo settimanale e della vacanza annuale il "riposo" ricorda all'uomo chi è, gli da un senso!

   E' il "riposo nello sguardo!" E questo ricevere il "senso" informa, nutre tutte le attività dell'uomo e le sue scelte e fa che tutta l'attività e le sue scelte siano segnate da quel tempo fermato nello "sguardo di Dio!".Gesù nel vangelo di Matteo (6,25ss) è molto chiaro."Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta." Ma non c'è solo la fuga del credente, anzi... ma anche quella di colui che si dichiara ateo e che spesso onesto non è. Come Marx proiettava, in una elementare difesa psichica, la sua fuga dal pensare con onestà di cuore tacciando la religione come l'oppio dei popoli, allo stesso modo l'umanesimo ateo e anticlericale spesso proietta la sua incapacità di sostenere lo sguardo di Dio e di sé con la rabbia adolescenziale verso i cristiani, la chiesa, i preti ed il papa. Per dare un'immagine dualistica, con tutti i limiti del linguaggio fatto di "bianco e nero", possiamo dividere l'umanità in due blocchi: chi cerca e sostiene lo Sguardo e chi lo fugge, magari per tutta la vita! Certo qualcuno obietterà che l'amore non va mai in vacanza, ed è vero... ma anche l'Amore ha bisogno del tempo e del silenzio per essere ascoltato. "Fermatevi un poco e riposate", dice il Signore, cioè ponete il vostro capo su l'unico cuscino adatto al "figlio dell'uomo" e a coloro che seguono i suoi passi, quello del "seno" del suo Dio. Qui si fonda la castità del credente sulla capacità di riposarsi solo in Cristo.

 

Per gentile concessione di www.CristianoCattolico.it

 

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dal quale ogni paternità
nei cieli e sulla terra." (Ef. 3,14-15)

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