Testi liturgici: Ml 3,19-20; Sl 97; 2Ts 3,7-12; Lc 21,5-19
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Siamo verso la fine dell’anno liturgico ed anche il vangelo ascoltato si pone verso la fine della vita di Gesù.
Cosa sta succedendo?
Le autorità religiose stanno progettando gli ultimi atti per condannarlo; e Giuda, da parte sua, deciderà di tradirlo.
Gesù si trova dentro il tempio ed il discorso, in certo qual modo, è contro il tempio perché, afferma, sarà distrutto. La storia ci dice che il fatto è veramente avvenuto trent’anni dopo.
Ebbene, in questo contesto e in questo clima gravido di angoscia, si inserisce il discorso di Gesù sulla fine dei tempi: i tempi finiranno – dice - come finirà il tempio.
Nel linguaggio ecclesiale la fine dei tempi è detta “parusia”: è il tempo in cui tornerà Gesù in maniera visibile e gloriosa.
Noi stiamo vivendo il tempo intermedio, quello iniziato duemila anni fa, ma che non sappiamo quando finirà.
Allora, lo possiamo ben dire, siamo in cammino verso la fine.
In questo periodo, dice Gesù, ci saranno tanti segni che, in qualche maniera, ci aiutano a prepararci. Ci sono segni apocalittici e segni normali.
Malachia ha parlato di “un giorno rovente come un forno”.
Gesù afferma che ci saranno guerre e sopraffazioni di popoli; terremoti, carestie e pestilenze.
Ci saranno tempi di prova e di persecuzioni. Perfino i legami spirituali diventeranno pericolosi: “Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome”.
A tutti è noto che questi fatti – dove più e dove meno - stanno avvenendo lungo la storia dei singoli e dei popoli.
L’importante – sottolinea Gesù – è stare attenti a non lasciarsi ingannare da falsi profeti e dai falsi visionari che leggono e interpretano malamente i segnali, insinuando paura e angoscia fra la gente.
Attenzione, quindi, a non interpretare quanto succede, sempre in modo apocalittico, e, di conseguenza, a cadere in angosce non necessarie.
Ciò non di meno – continua Gesù - sarà anche un tempo di grande sicurezza e fiducia perché non mancherà a nessuno la forza e il sostegno dello Spirito Santo.
Nessuno, se lo vuole, sarà in balia dei suoi persecutori e dei falsi annunciatori; nessuno perderà l’orientamento e tutti sapranno cosa dire per difendersi: “Mettevi in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere”.
Di fronte a questo quadro, due cose sono necessarie, quella del discernimento (attraverso la luce dello Spirito che fa interpretare rettamente i fatti) e quella della perseveranza: “Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.
Queste sono le virtù che devono sostituire gli iniziali entusiasmi che tutti abbiamo nel cammino di fede.
Guai se non siamo ancorati in queste virtù!
Sac. Cesare Ferri, Rettore Santuario San Giuseppe in Spicello