Omelia delle domeniche e feste Anno C
"Vieni al Padre, fonte di Misericordia"
22 ottobre 2025 * S. Marco vescovo
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Immacolata Concezione
Testi liturgici: Gen 3,9-15.20; Sl 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38

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La colpa iniziale dell’umanità, che chiamiamo “peccato originale”, fa riferimento al desiderio di conoscenza che è radicato nel cuore dell’uomo e che, a sua volta, è un qualcosa di insaziabile.
Questo desiderio lo ha posto in noi Iddio, perché ci ha fatti simili a Lui che è la Verità in persona. Il fatto, pertanto, mostra che siamo alla ricerca di Lui.
Chi di noi, infatti, non cerca a tutti i costi di conoscere la verità? Chi di noi non teme di essere ingannato?
Ebbene, è proprio su questa sete che gioca il serpente tentatore, il diavolo. Egli inganna l’uomo, senza che se ne accorga. Gli fa credere che Dio non vuol fargli conoscere la verità, cioè dove consista il limite tra il bene e il male.
Allora Adamo, pensando che Dio fosse un rivale e che non volesse la piena realizzazione dell’uomo, non gli ubbidisce.
Poi, si rende conto di aver sbagliato ad aver creduto a colui che per natura è un bugiardo e ingannatore. La conseguenza è che viene trovarsi “nudo”, cioè si rende conto di aver perso tutto. Pertanto, si vergogna di incontrare Dio e, di conseguenza, si nasconde.
Anche noi, chi più ci meno, ci comportiamo nello stesso modo.
Non siamo anche noi, quando commettiamo il peccato, tra coloro che disobbediscono a Dio?
Di conseguenza, anche noi ci ritroviamo “nudi”, cioè delusi, scontenti e insoddisfatti.
In contrapposizione a questo comportamento, c’è la Vergine Maria. Ella non mette in dubbio l’agire di Dio, si fida e gli obbedisce.
Se la disobbedienza di Adamo è descritta con l’episodio della mela, l’obbedienza di Maria è descritta con l’accettazione ad essere la madre di Gesù.
Se il “no” di Adamo ha portato tante conseguenze negative per l’umanità, il “sì” di Maria, dandoci il nuovo “Adamo”, ha portato la salvezza per l’umanità.
Mi pare interessante mettere a confronto le due persone disobbedienti e le due persone obbedienti.
Dov’è la differenza tra il comportamento di Eva e quello di Maria?
Eva ha creduto alla parola ingannatrice del diavolo ed ha disobbedito a Dio. Maria ha creduto alla Parola di Dio e gli ha obbedito con le parole: “Ecco la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola”.
Eva ha disobbedito mangiando il frutto proibito, Maria ha obbedito accogliendo il frutto benedetto.
Dov’è la differenza tra il comportamento di Adamo e di Gesù?
Adamo ha aderito alla disobbedienza di Eva; Gesù ha accettato in obbedienza la volontà del Padre con le parole: “Ecco io vengo per fare la tua volontà”.
Tutto questo come si applica nella nostra vita?
Si tratta di non prendere il frutto dell’albero proibito. Esso si manifesta con l’orgoglio a non voler dipendere da Dio: cosa che avviene ogni volta che commettiamo peccato.
Si tratta, invece, di accogliere il frutto che proviene dal grembo di Maria, Gesù Cristo, segno dell’amore misericordioso di Dio stesso.
L’anno giubilare della Misericordia, che oggi si apre, ci conduca a scoprire meglio la volontà di Dio, ad allontanarci dal peccato, a convertirci veramente ed essere veri discepoli di Gesù.
Ci aiuti, pertanto, a non mettere mai in dubbio l’aiuto di Dio, la sua continua presenza in mezzo a noi, la sua benedizione.
Questa benedizione è stata per noi preparata dall’eternità, come ci ha assicurato San Paolo: “Benedetto Dio, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo…”.
Non sono meraviglie di Dio?
Le compie ogni giorno per noi; si tratta solo di rendersene conto.
Proprio per questo nel salmo responsoriale abbiamo ripetuto: “Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie”.
Sac. Cesare Ferri rettore Santuario San Giuseppe in Spicello

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"... io piego le ginocchia
davanti al Padre,

dal quale ogni paternità
nei cieli e sulla terra." (Ef. 3,14-15)

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